Momenti di Benedizione

Oggi vorrei parlarvi di un argomento molto speciale: l’iconografia. Quest’arte così unica e misteriosa è avvolta dalla preghiera, dalla meditazione e da un forte desiderio di sentire dentro di se una Benedizione. Nel 2016 ho parteciapato come spettatrice a un corso di iconografia, che si tiene tutti gli anni a Seriate nella villa Ambiveri. I corsi durano un paio di settimane, il corso è tenuto da docenti di massimo calibro. Infatti in questi anni ho avuto l’onore di conoscere due maestri russi di iconografia; ho potuto ammirare come riuscivano con le loro mani, con il pennello a dare vita a opere straordinarie. La prima cosa che ho imparato in quelle settimane è che un’icona non si pittura ma si scrive. C’è davvero qualcosa di speciale negli occhi di chi scrive un’icona?

Conosco Ornella, iconografa, da tanti anni; è grazie a lei che ho scoperto quest’arte meravigliosa. Spesso le faccio tante domande sull’iconografia ed è stata proprio lei a spingermi a partecipare in questi anni ad alcuni corsi di iconografia come spettatrice. Adesso sarà la seconda estate che i corsi saranno fermi (per il motivo che viviamo tutti in questi mesi), e sono sincera mi manca rivivere quelle emozioni. Entrare nell’aula e in silenzio osservare gli studenti (che sono persone di diverse età e origini, sia cattolici che ortodossi), fotografare le loro mani, ogni piccolo gesto che darà nascita a un’icona. Partecipare insieme alle messe con rito ortodosso che si tengono durante questi corsi al mattino. E poi la grande festa di fine corso, con una messa speciale e la benedizione di tutte le opere scritte durante il corso.

Icona “Gesù Maestro” scritta dall’iconografa Ornella.

Uno di questi giorni ho chiesto ad Ornella:

– Cos’è per te l’iconografia, come nasce l’ispirazione per scrivere un’icona?

L’iconografia riguarda la mia stessa vita, il mio cammino, il mio stile di vita; il mio strumento di preghiera. Piano piano l’ho scoperta come una chiamata. E’ il mio modo “privilegiato” di stare con il Signore. E’ una grazia del Signore, perchè mi permette di stare più vicino a lui, al suo cuore. Quando scrivo un’icona è il tempo del silenzio, della meditazione, del conforto, dello studio perchè prima di iniziare un’icona c’è tutto uno studio dietro. La scrittura di un’icona ha vari passaggi proprio come i passaggi della nostra vita; è per questo che non la posso identificare come qualcosa di staccato da me: fa perte della mia stessa vita. L’ispirazione nasce nel silenzio, rimando il mio cuore, la mia mente al lavoro che devo eseguire.

– Quanto è importante la preghiera nel processo di scrittura di un’icona?

La preghiera è fondamentale: è il primo passo. L’aiuto dello Spirito Santo si chiede con la preghiera; mentre dipingo mi sento guidata dallo Spirito Santo: sono uno strumento nelle sue mani. Senza preghiera non esisterebbe nemmeno un’icona: se non c’è la preghiera nell’icona, nessuno allora ci pregherà: diventa un oggetto vuoto. Tante vole mi accorgo che anche quando non dipingo sto comunque scrivendo un’icona perchè la mia tensione è tutta rivolta al lavoro che devo eseguire. Anche nei momenti in cui non ho in mano il pennello, attraverso la preghiera io dipingo. Finito il lavoro di scrittura dell’icona, dopo che è stata verniciata, l’icona viene consegnata alla Chiesa per la benedizione. Dopo la benedizione l’icona diventa un sacramentale, l’icona così viene collocata in una chiesa per la devozione dei fedeli oppure in una casa per la preghiera personale. Proprio per questo la preghiera è fondamentale nell’iconografia: è il filo conduttore. Per questo mi piace pensare che l’icona non è completata nel momento in cui la consegno, ma è completata quando qualcuno ci prega davanti.

Nel laboratorio dell’iconografa Ornella

Tatiana