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Qualche settimana fa una mia amica mi mandò un messaggio dicendomi che è stata vittima di tentata aggressione sessuale. Ricordo che mentre leggevo il suo sms mi sentivo sotto shock. Al TG o sui giornali, purtroppo, quasi ogni giorno leggiamo notizie che raccontano delle violenze che subiscono le donne. Ma quando una persona che conosci viene aggredita su una strada che percorri anche te, allora tutto intorno ti sembra spaventoso.
Ho letto il suo sms un sacco di volte e volevo mandarle un messaggio di conforto ma non trovavo le parole giuste. Quale sono le parole giuste in questi casi? Come puoi tranquillizzare una persona che ha subito un trauma del genere?
Fin da bambina, ricordo che avevo un sentimento forte di ribellione verso il mondo maschilista. Anche se nella società in cui sono nata non esisteva una cultura, un’educazione della parità di genere, sempre nel mio piccolo ho condannato i pregiudizi verso il mondo della donna. Dei pregiudizi davvero idiota e medievali: “le donne non possono guidare perché guidare è solo da maschi” , “se qualcuno ti aggredita era colpa tua perché vuol dire che eri troppo provocante”, “una donna se sta seduta in un bar a bere qualcosa è una poco di buono”. Non parliamo poi come ho dovuto lottare negli anni dell’università contro dei professori maschilisti e pieni di strafottenza.
Perché noi donne dobbiamo sempre giustificare il nostro abbigliamento o corpo? Perché qualcuno si sente libero di fischiarci dietro o addirittura aggredirci?
Ho chiesto alla mia amica di lasciarmi una piccola intervista per il mio blog. Penso che anche in realtà piccole come questo blog si debba dare spazio a temi così importanti! Soprattutto oggi quando guardandoci intorno si ha la sensazione che il mondo vada tutto storto!
Cosa è per una donna subire un’agressione fisica, una tentata violenza sessuale?
– Credo che sia l’azione più brutta che una donna possa subire. Sapere che un uomo si possa prendere certe libertà per soddisfare una propria esigenza con egoismo. È una sconfitta per il mondo femminile!
Il giorno dopo l’aggressione cosa ti ripetevi o dicevi a te stessa?
-Mi dicevo perché a me? Mi domandavo se era successo veramente, la mente cercava una giustificazione. Mi domandavo se sarebbe successo lo stesso se non avessi indossato un vestito corto e tacchi…
Ti sentirai mai sicura per strada d’ora in poi? Che messaggio vuoi lasciare qui per i lettori del blog?
-No purtroppo! La mia vita ora sarà segnata per sempre da questo episodio. Sto già riscontrando ansie e pensieri quando nella quotidianità mi trovo a camminare da sola per strada! Vorrei dire di denunciare, di parlare e di non tenersi tutto dentro! Di circondarsi di persone care e soprattutto di non sentirsi in difetto!
Grazie alla mia amica per aversi confidata con me, grazie che ha trovato parole piene di coraggio per dare coraggio a tutte noi altre donne!
Mi piace pensare che leggendo questo articolo ogni lettore si possa fermare per pensare al mondo che lo circonda!
A tutte le Donne voglio dedicare la poesia di Alda Merini “Quelle come me”. Poesia che quando l’avevo letta un po’ di anni fa per la prima volta sembrava che appartenesse alla mia anima da tutta la vita.
“Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre e quando smettono d’amare è solo perché piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai, sono caduti nel dimenticatoio dell’anima. Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio, perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate, ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto…”
Tatiana