Bambini senza radici.

Eccomi cari lettori, oggi vi parlo di un libro davvero forte, straziante, un libro alla ricerca della verità. Potrei dire un thriller! E’ una storia vera, un’autobiografia, un’ inchiesta personale nella storia straziante della seconda guerra mondiale, per cercare se stessi. Ingrid scrive questo libro per testimoniare al mondo intero l’inferno che ha vissuto per colpa dei nazisti.

Ingrid, bambina tedesca stava vivendo una vita apparentemente serena , ma crescendo capiva che era come una apolide, nel puzzle della vita che stava vivendo mancava qualcosa.

Nel 1935 nella Germania nazista nasceva un progetto che avrebbe per sempre cambiato la vita di milliaia di bambini: il Progetto Lebensborn. Questo progetto è stato messo in atto da Himmler, braccio destro di Hitler. Il progetto aveva come scopo la creazione di “case per le donne incinte” che dovevano dare alla luce bambini ariani puri. I bambini dovevano essere concepiti da donne tedesche, olandesi, belghe, norvegesi ma solo con gli uomini della SS, perchè Himmler era convinto che il sangue ariano puro si trovava solo nelle vene degli uomini della SS. Questo progetto aveva come scopo finale incrementare le nascite in Germania ed eliminare le razze inferiori. Ma il lato più oscuro di questo progetto per tanti anni è stato quasi tenuto nascosto… Siccome le aspettative non si avveravano, Himmler decise di espandere il progetto e aveva ordinato che i bambini dei paesi occupati dai nazisti (parliamo sempre della seconda guerra mondiale) che passavano i test ariani (esistevano degli esperti di razza che avevano come compito di fare degli esami e test ai bambini rapiti dai paesi occupati,si analizzava il colore dei capelli, il colore degli occhi, si misurava la lunghezza del naso, e si indagava se i genitori non fossero di origini ebree) venissero sosttratti ai loro genitori in modo ingannevole e portati in Germania nelle case che facevano parte del Progetto Lebensborn. Per i bambini rapiti, una volta arrivati in queste case, iniziò il proceso di Germanizazzione.

Dal documento Caso 8 dei cosiddetti “processi secondari di Norimberga”: “Fu pianificato un rapimento su larga scala dei bambini “razzialmente pregiati” in Paesi stranieri. Questo piano aveva il duplice scopo di indebolire le nazioni nemiche e incrementare la popolazione della Germania... Durante le guerra numerosi bambini cechi, polacchi, jugoslavi, e norvegesi furono sottratti ai loro genitori e classificati in base al loro “valore razziale”.

Diventavano bambini tedeschi, con documenti falsi, e dopo alcuni mesi di germanizazzione venivano dati in affidamento a famiglie tedesche.

Ingrid era una di questi bambini rapiti. Verrà a conoscenza di questa cosa mostruosa in età adulta, e il mondo le crollerà addosso.

In questa sua autobiografia Ingrid percorre tutta la storia della Germania nazista, le conseguenze della seconda guerra mondiale, la divisone della Germania in Germania dell’Ovest e dell’Est, la caduta del muro di Berlino. Ingrid racconta un viaggio travagliato che è durato più di 10 anni alla scoperta della sua vera identità! Un libro che è davvero una fonte storica preziosa, una testimonianza! Grazie alle sue ricerche oggi si sa ancora di più sul processo segreto di Germanizazzione, grazie alle sue ricerche è riuscita a mettersi in contato con dei altri adulti una volta bambini di Lebensborn, tutti con la stessa sorte: cercare le proprie radici e convivere con la macchia e l’impronta vergognosa di Lebensborn.

Nel leggerlo sono rimasta sconvolta e scioccata dai fatti e dall’omertà che si viveva negli anni dopo la guerra in Germania per quando riguarda i crimini e i progetti mostruosi che furono messi in atto dai nazisti. Durante la lettura anche io mi sono chiesta come si può vivere con il peso di essere stato un pezzo di un progetto folle. Come si può vivere non sapendo da dove iniziano le proprie radici, quale è la propria terra?

Vi consiglio la lettura di questo libro, non vi svelo cosa ha scoperto Ingrid e da quale paese è stata rapita. Soffrirete insieme a lei passo per passo nella ricostruzione delle sue radici e della sua infanzia.

Dal libro: “L’identità è molto di più che la semplice risposta alla domanda “chi sono?”. Riguarda anche la personalità. Stavo sforzandomi di capire com’ero diventata quella che ero. Ero semplicemente il risultato dei miei primi anni di vita in una casa Lebensborn? …In altre parole, il corso della mia vita era stato programmato da Himmler? Dopotutto, il suo obiettivo era questo: noi, figli del Lebensborn, dovevamo realizzare la sua visione di una nuova e omogenea generazzione della razza padrona tedesca”.

Tatiana