Amare i libri non è per tutti.

Mentre ero al mare cercando di rilassarmi sotto l’ombrellone con un libro di Danielle Steel e i miei figli facevano finta di giocare insieme, ma in realtà si buttavano la sabbia addosso come se fossero al Carnevale con i coriandoli, pensavo che da un po’ qui sul blog non parlo dei libri.

In realtà non saprei descrivere bene la mia grande attrazione e rispetto verso i libri. Forse l’ho già detto e scritto in qualche mio articolo che ho un’ammirazione immensa verso le persone che hanno scritto un libro. Quel dono formidabile, quella benedizione divina che ti fa dare vita alle tue fantasie, ai tuoi pensieri, ai tuoi desideri. Tante volte mi capita di fermarmi durante la lettura e pensare “wow, come vorrei saper esprimermi così” o “cavolo, quanto ho ancora da imparare!”. Non capita anche a voi, davanti a un libro, di sentirvi coinvolti nella vita dei personaggi fino al punto di non voler lasciare il libro, di volerlo finire subito?

Ci sono delle letture che anche dopo anni sono rimaste nel mio cuore, soprattutto i personaggi. Ci sono ambientazioni che mi affascinano e mi colpiscono fino alle lacrime. Poi ci sono storie di vita, amori, drammi che lasciano il segno. Ci sono pensieri, frasi e dialoghi che racchiudono letteralmente dei mondi.

Mi sono sempre piaciuti di più i libri rispetto ai film. Leggendo mi creo un mio mondo, le parole mi trasportano in un’immaginazione infinita che nei film si perde, perché magari trovi un attore che detesti o un’ambientazione inadatta. Ogni tanto rifugiarsi in una lettura è meglio di qualsiasi realtà fisica.

Nei giorni scorsi è stato assegnato il “Premio Strega”, un prestigioso evento letterario che premia gli autori italiani. Quest’anno ha vinto il libro “Come D’aria” di Ada D’Adamo. Per assegnare questo premio c’è una giuria che dopo aver letto i libri in gara e dopo varie valutazioni proclama il vincitore. Alla serata di premiazione era presente il nostro ministro della cultura G. Sangiuliano, che faceva parte della giuria. Nel suo intervento, dopo aver detto delle frasi fatte e scontate, dice che leggerà i libri che hanno gareggiato… Aiutooooo, ma non avrebbe dovuto leggerli prima, visto che faceva parte della giuria o ha votato in base alla copertina più bella?! La faccia di Geppi Cucciari, che lo stava intervistando, dopo aver sentito le parole del ministro era davvero sconvolgente, come anche la mia dopo aver visto il video che si trova tranquillamente su internet. Anzi io avevo anche detto “che figura di m…” e non escludo che anche Geppi l’avesse pensata così.

Vi ho raccontato di questo episodio per farvi capire che amare i libri non è per tutti. I libri non si scelgono in base all’appartenenza o al ruolo che sia ha. L’attrazione per la lettura viene da dentro, da dove inizia l’anima. Non condanno chi non ama leggere, ognuno nella sua vita sceglie le sue strade, ognuno da priorità e importanza a quello che ritiene giusto per se, e questo è da rispettare assolutamente! Però se si fa parte di una giuria per assegnare un premio letterario, il fatto di leggere i libri in gara direi che è fondamentale, la pigrizia, sei o non sei un ministro, la devi sconfiggere!

Mi piace concludere questo mio articolo con la frase di T. D’Auria “Ho conosciuto il nulla nelle grandi cose, ma ho trovato l’immenso nelle piccole cose.”

Vi lascio alcuni titoli delle mie ultime letture. Sul mio profilo instagram trovate tutti i libri che leggo con le respettive recensioni e pareri personali.

“La casa dei bambini dimenticati” di Owen Matthews.

“Un giorno d’estate” di Shari Low.

“Sangue freddo” di Robert Bryndza.

“Fino alla fine dei giorni” di Danielle Steel.

“Il gioco della vita” di Danielle Steel.

Tatiana

Il potere delle parole.

Succede a volte che le parole girano per la mente, nell’anima, per tutto il corpo come se fossero delle api stordite in fuga. Le parole girano, ti danno il tormento, non si vogliono allineare in fila per dare sfogo libero a un pensiero. Di giorno fai tranquillamente le tue cose e all’improviso loro si affacciano alla tua porta chiedendo di essere sentite. Il tormento è talmente forte che per settimane non sono riuscita a scrivere nulla qui sul blog. Mi piace ascoltare le parole, mi piace quando riesco ad usarle, mi piace donarle agli altri e leggerle nei libri. Oggi, direbbe qualcuno, siamo pieni di parole. Una volta, penso ai tempi dei miei nonni, le persone erano di poche parole, quando si diceva qualcosa era detto con talmente tanta verità e senso che quello ti bastava per una vita intera. Oggi invece siamo circondati di parole dette con leggerezza tante volte sui social, in TV, alla radio o nei vari podcast. Si danno per scontato i detti, non si valorizzano più i pensieri e i libri. Cadiamo quasi in banalità se vogliamo usare parole corrette e gentili, ormai per essere ai tempi con la vita moderna scarabocchiamo e insultiamo il nostro linguaggio, trasformiamo le parole e le usiamo solo per ferire, insultare o deridere.

Mi piace leggere le parole, mi piace quando mi accorgo quanto mi arrichisco e quanto mi perdo via pensando, leggendo, annalisando, amando un libro!

Mi piaciono le parole!

Rimango sbalordita e incantata quando trovo libri che mi colpiscono in pieno petto e mi lasciano senza fiatto. Negli ultimi mesi ho avuto la fortuna del lettore, mi sono imbatutta sono in letture sconvolgenti! Sapete qual’é la mia parte preferita quando lego un libro? Quando chiudo il libro dopo che l’ho abbia finito. Mi perdo per giorni a pensare alla trama, sopratutto ai personaggi, all’ambientazione e anche al messaggio che lascia il libro che ho appena finito di leggere. Ci sono dei libri che sconvolgono fino alle lacrime, libri che vorresti che non finiscano più, letture che ti fanno sentire parte di quello che stai leggendo, come se sentissi/annusassi l’aria che stanno respirando i personaggi. E’ incredibile il mondo che si crea dentro di me e abbandonarsi a esso! Quando mi capitano letture del genere mi accorgo quanto invidio gli autori. Ditemi se non è una benedizione avere il dono di creare mondi e storie che ti fanno innamorare, volare, spezzare il cuore ma allo stesso momento donare ossigeno. Ammiro moltissimo gli autori o le autrici che usano le parole per spiegare la vita, per spiegare che la vita è fatta di mille volti. Lo fanno con talmente tanta semplicità e naturalezza che finisci per capire quanto potere hanno le parole usate al modo giusto. Ecco, si, alla fine quando si trovano autori del genere si capisce che si trova un tesoro. Vi lascio qualche nome degli autori che vorrei al meno una volta incotrare e fare una sola domanda: “Come sono riusciti a domare le parole creando opere straordinarie come le loro?”

Tiffany McDaniel, Paolo Cognetti, Valèrie Perrin, Guzel’ Jachina, Marco Balzano.

Ma ce ne sono moltri altri ancora.

Immaginate solo per un momento quanto potere ha ognuno di noi dentro di se. Se solo imparassimo ad usare le parole giuste quanti litiggi, guerre finirebbero. Non avremmo bisogno di nient’altro, ne di scudi, ne di armi solo della nostra bocca, anima e buon senso.

Ecco oggi sono riuscita ad allineare le parole, forse erano mature al punto giusto per far nascere questo articolo. Mi piaciono le parole, alla fine, con la loro semplicità si possono creare tanti mondi.

Vi lascio i nomi di alcuni libri che ho letto. Spero che vi lasciano dentro un mondo profondo e sconvolgente come lo hanno fatto con me.

“Sul lato selvaggio” di Tiffany McDaniel

“L’estate che sciolse ogni cosa” di Tiffany McDaniel

“La ladra di parole” di Abi Darè

“Chiamami col tuo nome” di Andrè Aciman

“Resto qui” di Marco Balzano

Buona Lettura!

Tatiana