Non diteci di rinunciare alla libertà.

Foto di Francesca Mannocchi, Charkiv, 02/03/2022 *

Mondo del ventunesimo secolo non lasciarci finire nelle mani dell’oscurità! Abbiamo già vissuto, abbiamo sofferto sotto questa dittatura, sappiamo cosa vuol dire: “non aprire bocca e non vedere le cose”.

Homo sovieticus non tornare, non sei più di moda, non sei necessario in un mondo moderno!

C’è stato un tempo in cui l’uomo sovieticus non doveva pensare con la sua testa, non doveva dire parole in più, non doveva essere orgoglioso (sentimento assolutamente troppo democratico), non poteva sognare, non doveva assolutamente perdere tempo perchè chi perdeva tempo non era un vero sovietico. C’è stato tempo in cui nella mia terra non si parlava più la mia lingua, non si cantavano canzoni nella mia lingua, non si studiava più la storia dei nostri antenati, non si pregava e non si guardava verso l’occidente. Ci sono stati tempi in cui chi era una minaccia veniva eliminato e la paura faceva parte della vita quotidiana. Per generazioni il lavaggio del cercello faceva parte del sistema politico al comando, per generazioni si è pensato: “non viviamo bene perchè non ce lo meritiamo”… Con cosa e in cosa abbiamo sbagliato, in cosa ha sbagliato il mio popolo per meritarsi queste oppressioni? Abbiamo avuto SOLO la sfortuna di essere geograficamente posizionati troppo vicino a una terra imperialista!

Oggi c’è la guerra, si legge, si vede, si testimonia ogni giorni così tante attrocità. Alcuni capiscono la voglia di difendere la propria terra altri la condannano. Io sono dalla parte di chi capisce.

Quando, nel ’91, la Repubblica Moldova ottiene la sua indipendenza, tutto il popolo sognava la libertà e la democrazia. Anche se nessuno che usciva dal mondo comunista sapesse in realtà cosa volesse dire vivere in democrazia. Come ci si doveva comportare in un paese libero e senza paura? Le aspettative erano molto alte, finalmente il patriottismo era sulla bocca di tutti, i poeti lo scrivevano e i cantanti lo cantavano. Poi negli anni, l’entusiasmo piano piano si spense, la delusione si leggeva negli occhi di ogni cittadino. In tutti questi 30 anni d’indipendenza abbiamo avuto al potere solo politici filorussi: il cordone ombellicale russo non era stato mai tagliato. Si viveva sempre sotto la stretta sorveglianza russa, solo che non si usava più la parola “dittatura”, ma una specie di “democrazia camuffata russa”. Crisi economica, emigrazione di massa, povertà e niente futuro; questo è stato per 30 anni il mio paese, con al vertice politici filorussi. Quando nel dicembre del 2020 venne eletta come presidente Maia Sandu, il mio popolo finalmente in lei vide uno spiraglio di luce verso la vera vita democratica ed europea. Finalmente il nostro paese allaccia amicizia con diversi paesi esteri, prima gli unici paesi con cui si faceva politica estera erano solo Russia e Bielorussia.

Quando sento in questi giorni alla TV alcuni “opinionisti” che dicono che l’Ucraina si deve arrendere, che dovrebbe piegare la testa, mi viene da urlargli contro! Come si fa a rinunciare alla vita democratica, alla libertà tanto attesa? Come credete che il popolo ucraino può voltare le spalle alla propria terra, alla propria lingua, alla propria libertà dopo tutto quello che hanno dovuto subire negli anni del comunismo e il dopo, proprio come il mio paese? Dovete sapere che il patriottismo, l’amore per la propria terra non si può soffocare!

E anche se la terra ucraina venisse conquistata, come credete che saranno accolti i russi? Credete che il popolo ucraino non uscirà per le strade a protestare? Credete davvero che rinuncerà facilmente alla propria terra e tornerà la pace? Credete davvero che non si verserà più sangue?

Maledetto sia colui che vuole la terra di qualcun altro!

Maledetto sia colui che ha distrutto l’infanzia e il futuro di tanti bambini!

Maledetto sia colui che ha distrutto e raso al suolo intere città e paesini!

Maledetto sia colui che ha violato la terra fertile di un altro paese!

Maledetto sia colui che ha separato i padri dai propri figli!

Maledetto sia colui che fa piangere tante donne e bambini!

Maledetto sia colui che non ha coraggio di ammettere la parola “guerra” ma si sta nascondendo dietro le parole “operazione militare”.

Maledetto tu che hai tolto la libertà di parola al tuo popolo e lo stai trasformando in un popolo disinformato, selvaggio e analfabeta!

Non ditemi che le ragioni e gli sbagli sono da entrambe le parti, perchè in un mondo civile si discute con le parole a un tavolo rotondo, non con le armi invadendo come se fossimo nel medioevo!

Mi sento vicina al popolo ucraino, perchè so quello che hanno vissuto per anni, perchè noi siamo i loro vicini di casa, perchè la paura di un ritorno della malvagità ce l’ha anche il mio popolo!

Cлава Уцраїна!

*La foto all’inizio dell’articolo è della giornalista Francesca Mannocchi, che è sul fronte ucraino. La foto rappresenta una macchina dei civili che sta cercando di lasciare il paese sotto attaco. Sui vetri della macchina c’è scritto “bambini”, così si spera che la macchina non venga attacata.

Tatiana

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