Le parole non dette.

Quante saranno nella nostra vita, le parole non dette?! Ti svegli una mattina e ti rendi conto che hai taciuto, hai perso delle occasioni che non torneranno mai indietro.

Sono cresciuta in un periodo che non c’era tempo per delle parole di affetto e amore. La vita sempre in salita, le preoccupazioni erano troppo importanti per fermarsi a dire un “ti voglio bene”, l’affetto in quei tempi si dimostrava con i fatti concreti: da come i genitori si preoccupavano della tua salute, da quante volte al giorno di chiedevano se avevi fame, da come ti preparavano i pacchi con i viveri per spedirli a noi studenti fuori sede. Il “ti voglio bene” di mio papà era da come mi abbracciava davanti alla corriera che mi doveva portare in città per gli studi e mi diceva con la voce che voleva inghiottire i sentimenti troppo evidenti “mi raccomando stai attenta e chiama stasera”!

Fortunatamente i tempi sono cambiati e oggi cantare, recitare, dimostrare i propri sentimenti è qualcosa di naturale ed essenziale nelle nostre giornate.

Cosa sono le parole non dette? Ovviamente sono un peso che ci portiamo dentro, sono lì come dei mattoni messi uno sopra l’altro che formano quasi un muro e questo muro pesa, è troppo alto e lo vorresti abbattere, ma come? Ci sono alcune persone che hanno la vita rovinata a causa di queste parole… sono parole proibite, che fanno fatica a uscire dalla bocca.

In questi mesi ho letto dei libri con storie diverse, ma il filo rosso, che può in qualche modo unire queste storie diversissime, sono proprio la parole non dette, i sentimenti nascosti. Ho amato tanto ognuno di questi libri, ho apprezzato come alcuni autori riescono, in modo semplice ma allo stesso tempo devastante, a mettere davanti al lettore storie che ci insegnano qualcosa.

Ci pensate come sarebbe bello se non si perdesse tempo in orgoglio, rancori, pregiudizi, aspettative e si cercasse di godersi ora e adesso la vita. Urlare, gridare al mondo intero l’amore per la persona cara, chiedere scusa quando si sbaglia e incoraggiare chi ne ha bisogno! Prendere il telefono e chiamare un amico solo per chiedergli “come stai?”, obbiettare quando qualcuno è in torto e imparare che parlare fa sempre bene al cuore.

Vi lascio i titoli dei libri che ho letto in queste settimane:

-“Il suono del mondo a memoria” (fumetto).

-“Le otto montagne”.

-“L’incolore Tazaki Tsukuru e il suoi anni di pellegrinaggio”.

-“I kill Giants” (fumetto).

-“Dove guardano i girasoli”.

Tatiana

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