È il momento dell’inverno.

Quando comincia un inverno? Senza accorgerci l’inverno vive sempre dentro di noi, anche quando fuori ci sono 30 gradi. L’inverno è quello stato d’animo che chiede rifugio in un posto caldo, accomodante, sicuro, silenzioso, sotto a delle coperte che tengono al sicuro il nostro cuore. Rifugio dal mondo che ci circonda, quel mondo, quelle situazioni che tante volte ci fanno sentire fuori luogo, minacciati dai pregiudizi. Soli contro tutti, messi all’angolo perché non seguiamo la moda del momento. Ed è allora che l’inverno che vive dentro di noi allarga le sue braccia a forma di rami spogli: ci abbraccia e ci sussura con un eco secco “vieni, qui sei al sicuro”. In quei momenti ci spogliamo come gli alberi prima del grande freddo, ci spogliamo delle bugie, inganni, fregature, tradimenti; lasciamo tutto sulla soglia di casa, chiudiamo la porta, spegniamo i telefoni, come si spengono piano piano i canti degli uccelli a fine autunno, diamo un’ultima occhiata dalla finestra al mondo fuori e finalmente RESPIRIAMO!

L’inverno è il momento dei pensieri lenti, di una casa accogliente, del tè nella tazza preferita, dei vestiti comodi, della musica, degli abbracci, dei profumi della mamma, di lettere scritte a mano, dei bagni lunghi, dell’amore fra le lenzuola, è il momento di quei romanzi che hai letto decine di volte, ma senti ancora il desiderio di ripassare quelle parole che ti fanno sognare.

Quando ne abbiamo bisogno, allora perché non cerchiamo l’inverno che c’è in noi e cerchiamo di stare bene? Mettiamo intorno al collo una sciarpa fatta di parole rassicuranti, alle mani mettiamo dei guanti fatti di carezze e combattiamo contro tutto quello che ci fa stare male. Bisogna fare di ogni stagione una virtù, bisogna credere in quel freddo che pizzica le guance, ma che ci ricorda che siamo vivi.

L’inverno porta attimi di riflessioni, davanti al camino acceso si può fissare il fuoco con le sue fiamme magnetiche e capire quanto in questa vita nulla è facile, tutto è dannatamente confuso ma ogni risposta si trova proprio con una buona tazza di tè in mano (come disse qualcuno).

È il momento dell’inverno fuori e dentro di noi.

Tatiana

Le parole non dette.

Quante saranno nella nostra vita, le parole non dette?! Ti svegli una mattina e ti rendi conto che hai taciuto, hai perso delle occasioni che non torneranno mai indietro.

Sono cresciuta in un periodo che non c’era tempo per delle parole di affetto e amore. La vita sempre in salita, le preoccupazioni erano troppo importanti per fermarsi a dire un “ti voglio bene”, l’affetto in quei tempi si dimostrava con i fatti concreti: da come i genitori si preoccupavano della tua salute, da quante volte al giorno di chiedevano se avevi fame, da come ti preparavano i pacchi con i viveri per spedirli a noi studenti fuori sede. Il “ti voglio bene” di mio papà era da come mi abbracciava davanti alla corriera che mi doveva portare in città per gli studi e mi diceva con la voce che voleva inghiottire i sentimenti troppo evidenti “mi raccomando stai attenta e chiama stasera”!

Fortunatamente i tempi sono cambiati e oggi cantare, recitare, dimostrare i propri sentimenti è qualcosa di naturale ed essenziale nelle nostre giornate.

Cosa sono le parole non dette? Ovviamente sono un peso che ci portiamo dentro, sono lì come dei mattoni messi uno sopra l’altro che formano quasi un muro e questo muro pesa, è troppo alto e lo vorresti abbattere, ma come? Ci sono alcune persone che hanno la vita rovinata a causa di queste parole… sono parole proibite, che fanno fatica a uscire dalla bocca.

In questi mesi ho letto dei libri con storie diverse, ma il filo rosso, che può in qualche modo unire queste storie diversissime, sono proprio la parole non dette, i sentimenti nascosti. Ho amato tanto ognuno di questi libri, ho apprezzato come alcuni autori riescono, in modo semplice ma allo stesso tempo devastante, a mettere davanti al lettore storie che ci insegnano qualcosa.

Ci pensate come sarebbe bello se non si perdesse tempo in orgoglio, rancori, pregiudizi, aspettative e si cercasse di godersi ora e adesso la vita. Urlare, gridare al mondo intero l’amore per la persona cara, chiedere scusa quando si sbaglia e incoraggiare chi ne ha bisogno! Prendere il telefono e chiamare un amico solo per chiedergli “come stai?”, obbiettare quando qualcuno è in torto e imparare che parlare fa sempre bene al cuore.

Vi lascio i titoli dei libri che ho letto in queste settimane:

-“Il suono del mondo a memoria” (fumetto).

-“Le otto montagne”.

-“L’incolore Tazaki Tsukuru e il suoi anni di pellegrinaggio”.

-“I kill Giants” (fumetto).

-“Dove guardano i girasoli”.

Tatiana